o ho voluto supporre di sì, che girando per ristoranti a Montagnana ci si potesse innamorare, quindi ho deciso di chiamare così questo nostro antipasto. T’innamorerai di me.
Ho scelto prima il nome, definendone il concept. Ho pensato: “voglio un piatto che ti faccia innamorare di me”. Riferito al piatto o a chi ti ha portato a mangiarlo? Magari entrambe le cose, perché no?
Ho dato il nome e quest’idea ai miei chef, che mi hanno inizialmente guardato in modo perplesso, poi però si sono messi all’opera e mi hanno mostrato varie versioni del piatto.
Le versioni si sono susseguite, ci si è lavorato due mesi, ogni volta con cambiamenti in un caso o due anche significativi, alla fine però con grande soddisfazione mi hanno consegnato il risultato.
Piaciuto anche a me, l’ho messo in carta ed ho chiesto i feedback ai clienti che lo hanno assaggiato. Dato che è ancora nel nostro menu a distanza di tre mesi, credo possiate trarre voi le conclusioni.
Di che parliamo? Intanto, potete chiamarla cucina del pesce o cucina del mare. In realtà abbiamo delle capesante (qualcuno le chiama anche cappesante), cotte in modo che il loro sapore e la loro consistenza siano esaltate, c’è una salsa di fave, del bacon croccante, delle chips di formaggio pecorino, vari altri ingredienti per i soffritti e brodi.
Gli allergeni sono pesce, solfiti e latte (lattosio e proteine del latte).
Starà ancora in carta? Sì, proprio in questi giorni abbiamo leggermente variato la ricetta per tenerlo al passo con la stagione (le fave sono state inserite per questo).
Noi proponiamo di mangiarlo bevendo il Rebellis di Giannitessari per creare un contrasto “litigarello”. Se volete un abbinamento più tradizionale, suggeriamo un bollicine. Alcune persone lo hanno gradito con lo Champagne.
Dal giovedì alla domenica potete provarlo prenotando per la vostra cena, se preferite a pranzo il sabato o la domenica, qualche volta c’è anche in settimana, oltre al pranzo di lavoro che abbiamo da poco organizzato per la pausa pranzo infrasettimanale.
Vi aspettiamo 🙂